S. Benedetto da Norcia

S. Benedetto da Norcia

patrono d’Europa

La sua festa si celebra l’11 luglio 

La sua vita

Benedetto, fratello di Santa Scolastica, nacque a Norcia in Umbria, il 12 settembre 480 in un’agiata famiglia romana.  Eutropio Anicio, il padre, era Capitano Generale dei romani nella regione di Norcia, mentre la madre Claudia Abondantia Reguardati, era contessa di Norcia.   A 12 anni è mandato con la sorella a Roma a compiere i suoi studi, ma prima di terminarli, si ritira sul monte Subiaco dove vive da eremita per tre anni dentro una grotta.  Benedetto è convinto che senza preghiera non si può conoscere Dio. Fin da allora la sua spiritualità sarà segnata da un ben preciso programma di vita: «Nihil amori Christi praeponere», Nulla anteporre all’amore di Cristo.  Programma che scriverà anche per i molti discepoli che lo seguiranno, condividendone il carisma. Nell’anno 529 Benedetto lasciò Subiaco per stabilirsi a Montecassino.  Ma la vita monastica, definita da Benedetto “una scuola del servizio del Signore”, non può prescindere dall’impegno concreto. Il lavoro è un’estensione della preghiera. “Il Signore – ci ricorda San Benedetto – attende che noi rispondiamo ogni giorno coi fatti ai suoi santi insegnamenti”.  A Montecassino, leggere e meditare la parola di Dio, pregare e lavorare, aiutandosi come fratelli, viene riassunto da Benedetto in due parole: “Ora et labora”, “prega e lavora”. I monaci pregano e lavorano nei campi, nelle stalle, nei laboratori, ricopiano la Bibbia e altri libri antichi. La Regola di Benedetto presto si diffonde in tutta Europa, dove tanti giovani diventano monaci per “illuminare” quei tempi di invasioni, di fame, di povertà e di ignoranza.  Convertono interi popoli alla fede cristiana.  S. Benedetto è un uomo di pace, dal cuore grande nella fede e nell’ amore, impegnato a dar vita a una nuova civiltà, fino alla morte avvenuta il 21 marzo 547.  Seguendo l’esempio di San Benedetto sorgono nel continente europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Due secoli dopo la sua morte, saranno più di mille i monasteri guidati dalla sua Regola. Viene proclamato “Patrono d’Europa” da papa Paolo VI nel 1964.

 

Si racconta

  1. Benedetto compie molti miracoli.

Quando alcuni monaci tentano di fargli bere vino avvelenato, Benedetto fa un segno di croce e il bicchiere si spacca.  Un’altra volta, un garzone aveva nascosto uno dei due fiaschi di vino che era stato incaricato di portare a tavola. E Benedetto gli dice: “Stai attento figliolo, prima di bere dal fiasco che hai nascosto, inclinalo con cautela e vedrai cosa uscirà fuori”. Il servo prende il fiasco che ha nascosto, fa come il santo gli ha detto e ne esce una serpe!

Secondo la leggenda Benedetto morì in piedi, sostenuto dai suoi discepoli, dopo aver ricevuto la comunione e con le braccia sollevate in preghiera, mentre li benediceva e li incoraggiava.

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